Quello che ho imparato dopo 6 giorni a Copenaghen

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1. Prima di tutto, si scrive Copenhagen.
2. Il ciclista ha sempre ragione.
3. Nessuno ci tiene a che tu capisca che cavolo cercano di dirti: pochi cartelli sono tradotti in inglese e persino i prodotti del supermercato non recano indicazioni in lingue diverse dal danese. Ne consegue che una delle prime parole che ho imparato è “vog”, che significa qualcosa tipo “carne”.
4. L’inglese è un optional, ma i ciclisti, se per sbaglio invadi la loro corsia, ti salutano con un cordiale “what the fuck” dopo averti quasi investito.
5. I cani possono andare praticamente ovunque. Loro sempre benvoluti, i fumatori no. I primi due giorni ho fumato solo due sigarette perché non riuscivo a capire dove fosse consentito inquinare l’aria con il mio veleno. Parola chiave: “rogfri zone” (appresa al quarto giorno).
6. Non può piovere per sempre, ma è sempre meglio portare un ombrello.
7. Quando piove non c’è città ordinata che tenga. Ebbene sì, anche a Copenhagen c’è traffico.
8. Ancora sulla pioggia (2 giorni su 6). Studio della densità: goccioline sottili, quasi inconsistenti, ma comunque fastidiose. Studio della purezza: non puzza come quella di Roma. Studio della frequenza: ora sì, ora no, ora sì, ora no.
9. Esistono capitali europee tranquille, pulite e organizzate. Copenhagen ne è la prova. Malgrado ciò tre volte su quattro abbiamo avuto problemi (guasti, ritardi e simili) sui treni. Meglio la metro anche se copre poche zone.
10. Chi ricicla risparmia. Quando compri una bibita in bottiglia o in lattina paghi una tassa detta “pant” che varia da 1 a 3 corone. Se restituisci le bottiglie vuote al supermercato la tassa viene restituita in buoni sconto. Figo, no?
11. Niente è mai troppo condito o, soprattutto, troppo piccante. Ciò vale soprattutto per il salmone e il tonno.
12. La carbonata rivisitata: penne, pancetta, Funghi, prezzemolo, panna. Tipo cavatemi gli occhi.
13. Al supermercato trovi sempre la birra, ma potresti non trovare l’acqua. A proposito, “acqua” è “mineralvaeld”, attenzione a non prendere roba incolore che non riporti una dicitura simile perché correggono l’acqua con qualsiasi tipo di frutto (e questa roba costa pure meno dell’acqua…)
14. Il silenzio è d’oro. La calma della capitale danese mi è entrata nel cuore. Persino i bambini (che probabilmente imparano ad andare in bici senza rotelle prima che gli Italiani imparino a camminare…) sono silenziosi. Italiani e soprattutto Spagnoli sono immediatamente riconoscibili per ovvie ragioni.
15. Anche i giovani lavorano, anche coppie giovani hanno figli, anche giovani padri trascorrono il tempo libero con i loro bimbi. E non è certo grazie a un fertility day che si è ottenuto questo risultato…
16. Tutti gli addetti ai rapporti col pubblico possono essere cortesi, gentili e sorridenti. Con i controllori puoi chiacchierare simpaticamente anche se ti multano.
17. Le multe esistono ed è facile beccarne una perché il costo del biglietto varia in base alle zone percorse. Se azzecchi la zona potresti aver dimenticato qualcos’altro, per esempio il biglietto per la bici. E le multe si pagano, di solito senza litigare o fare a botte.
18. Anche in una città puoi respirare aria pulita. Poche macchine, molte bici, svariate auto elettriche, mezzi pubblici efficienti. Fantascienza?
19. Tutti i musei e i mezzi di trasporto, persino molte attività commerciali, hanno il free wi-fi. Standing ovation.
20. Verde è bello. Tutti gli edifici si somigliano. A volte non capisci se sei di fronte a una chiesa, una residenza reale, un municipio o una comunissima casa… Eppure tutto è degno di essere fotografato.
20bis. Verde è bello. Copenhagen è piena di parchi e giardini, alcuni dei quali veramente giganteschi. Passeggiare per le aree verdi ti spalanca i polmoni e l’anima.
21. Liberi di essere civili. Nonostante la scarsità di forze dell’ordine puoi sentirti tranquilla ad uscire da sola, nessuno ti importunerà. Non importa quante birre bevano questi danesi, mai arrivano a sbronzarsi fino a diventare molesti. Non ci sono murales orribili, non ci sono panchine divelte e se lasci una sedia nel parco nessuno la ruba. E non importa a nessuno quale sia la tua identità sessuale, tanto tutto ciò che è privato non si fa in mezzo alla strada. Insomma, sembra non esistano regole… E forse è proprio per questo che nessuno le trasgredisce.
22. Non c’è fretta. A parte qualche ciclista che sfreccia (forse più per l’ebbrezza che per necessità) nessuno corre, stanno tutti belli rilassati (sarà che noi beviamo troppi espresso strong?). La frenesia romana che fa rizzare i capelli è solo un cattivo ricordo.
23.Non esistono le nonne. Sono tutti in forma…non c’è altra spiegazione.
24. Preservare l’arte e la cultura rendendole al contempo fruibili per tutti è possibile. Rispetto a Roma c’è molto poco da vedere, ma tutto quello che visiti è tenuto in ottime condizioni. Ti viene da ridere quando ti fanno indossare le scarpette per visitare un castello, ma pensandoci…
25. Se Copenhagen avesse il bidet sarebbe bella quasi quanto Roma… Se Roma non fosse un bidet in fatto di ordine, pulizia e controllo, sarebbe cento volte più bella di Copenhagen.

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